Ferrari F1-90 (1990) La Rossa della centesima vittoria
La prima era del progettista inglese John Barnard si era conclusa con la messa a punto laboriosa di una vettura innovativa: la Ferrari per prima aveva realizzato un cambio a selezione semiautomatica che interagiva col pilota facilitando la guida. E nel 1990 la rossa (siglata 640 dal numero di progetto del telaio) era a punto come motore (molto potente), aerodinamica e tenuta di strada.
Prost, che aveva già vinto due corse (Brasile e Messico), con il successo nel GP di Francia portò a Maranello la centesima vittoria nel mondiale piloti.
Il francese era bene avviato a lottare con Senna per il titolo.
Ma la stagione si concluse in modo amaro. Prima un “malinteso” col compagno di squadra Mansell in Portogallo e poi uno speronamento da parte del brasiliano all’ultima e decisiva prova, in Giappone, lasciarono Prost e la Ferrari in bianco. Peccato, perchè in questo decennio la Ferrari è stata all’avanguardia dell’innovazione con il cambio semiautomatico, con il perfezionamento dei freni e con gli studi in aerodinamica.
Però, l’avvicendarsi di molti tecnici stranieri ha forse finito per privilegiare la ricerca a scapito dell’efficienza in gara
Fonte: "I cinquant' anni della Ferrari"
(La Stampa)
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