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Ferrari F1-90 (1990)

La Rossa della centesima vittoria 

La prima era del progettista inglese John Barnard si era conclusa con la messa a punto laboriosa di una vettura innovativa: la Ferrari per prima aveva realizzato un cambio a selezione semiautomatica che interagiva col pilota facilitando la guida. E nel 1990 la rossa (siglata 640 dal numero di progetto del telaio) era a punto come motore (molto potente), aerodinamica e tenuta di strada.
Prost, che aveva già vinto due corse (Brasile e Messico), con il successo nel GP di Francia portò a Maranello la centesima vittoria nel mondiale piloti. Il francese era bene avviato a lottare con Senna per il titolo.
Ma la stagione si concluse in modo amaro. Prima un “malinteso” col compagno di squadra Mansell in Portogallo e poi uno speronamento da parte del brasiliano all’ultima e decisiva prova, in Giappone, lasciarono Prost e la Ferrari in bianco. Peccato, perchè in questo decennio la Ferrari è stata all’avanguardia dell’innovazione con il cambio semiautomatico, con il perfezionamento dei freni e con gli studi in aerodinamica. 

Però, l’avvicendarsi di molti tecnici stranieri ha forse finito per privilegiare la ricerca a scapito dell’efficienza in gara 



Fonte: "I cinquant' anni della Ferrari" (La Stampa)

 SCHEDA TECNICA

Motore: centrale/traz.posteriore 
N/cilindri:
V12 di 65° 
Cilindrata:
3498 cc 
Potenza/Giri:
680 Cv/12.750 
Alimentazione:
Iniezione Weber Marelli 
Telaio:
monoscocca in compositi
Produzione:
1982-83
Carrozzeria:
materiali compositi 
Cambio:
longitudinale 7 rapporti 
Dimensioni:
cm 446x213x100 
Peso:
kg 503 
Serbatoio:
220 litri 
Piloti:
Prost, Mansell

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