Ferrari 312 T4 (1979) Stabile in curva e in rettilineo
A suo tempo si disse che Jody Scheckter era un pilota che Enzo Ferrari aveva fortissimamente voluto. Non sbagliava il costruttore: il sudafricano era forse meno spettacolare di Villeneuve ma offriva un comportamento più affidabile del compagno di squadra, almeno nell’ottica di un campionato. E fece centro con alcune vittorie e una serie di piazzamenti.
Sicuramente merito anche della rossa di quel mondiale: nella classifica costruttori la Ferrari concluse con 113 punti contro i 75
della
Williams. La 312 T4, penultima tappa nella evoluzione della serie “T”, fruiva di una serie di miglioramenti quali la monoscocca in alluminio (più rigida e leggera dei tubolari in acciaio) e sospensioni adattabili a qualsiasi circuito. In più, il motore, per il suo basso centro di gravità, consentiva alla vettura una eccellente tenuta in curva. Il passo, piuttosto lungo, favoriva la stabilità in rettilineo. C’è da ricordare che proprio sulla T4 la Ferrari sperimentò il primo cambio a comando elettroidraulico nella storia della F1.
Villeneuve, sorpreso della novità, sconsigliò di usarlo, anche perchè l’elettronica non era ancora a punto.
Fonte: "I cinquant' anni della Ferrari"
(La Stampa)
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