Didier
Pironi L’uomo che sfidò il turbo
Un pilota che si è costruito a poco a poco e che fa tesoro di tutte le esperienze. Famiglia di origine italiana (viene dal Friuli), Pironi sale con costanza tutti i gradini che portano in F1.
Il successo nel GP di Montecarlo di F3 lo fa approdare alla Tyrrell. Didier conquista punti in quattro delle sue prime sei gare in F1. nello stesso anno, il 1978, si aggiudica in coppia con Jaussaud la 24 Ore di Le Mans con la Renault.
Passa alla Ligier nel 1980 e vince il suo primo GP in Belgio.
Diventa molto veloce, ottiene alcune pole position e nessuno si meraviglia se nel 1981 Enzo Ferrari lo affianca a Gilles Villeneuve. Sono gli anni del turbo: la 126CK è nuova.
Il canadese si adatta meglio e la porta al successo due volte. Arriva il 1982 con tante speranze per Maranello. Pironi vince a Imola superando Villeneuve all’ultimo giro e innesca una lite con il compagno di squadra che lo accusa di non aver rispettato i patti e gli ordini del box. Quindici giorni dopo Villeneuve è vittima del tragico incidente di Zolder. Didier si aggiudica il GP d’Olanda e va in testa al mondiale, ma a Hockenheim, nella pioggia, urta la Renault di Prost e si rompe le gambe.
E’ costretto al ritiro. Uomo sportivissimo, si dà all’offshore con uno scafo di sua progettazione: muore in mare in un incidente.
Fonte: "I cinquant' anni della Ferrari"
(La Stampa)
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