Nigel
Mansell Il leone delle mille imprese
Il pilota dalle grandi contraddizioni con qualità del purosangue. Nigel Mansell è uno dei protagonisti della F1 per oltre un decennio. Comincia con un atto di fiducia nei propri mezzi: per correre si vende la casa.
Poi entra nelle grazie di Chapmann. Quattro stagioni alla Lotus, cinque con la Williams, due con la Ferrari, per tornare alla Williams dove nel 1992 diventa finalmente campione del mondo. Litiga con il costruttore inglese, emigra negli Usa dove conquista la Formula Indy.
Torna, si aggiudica ancora una gara in Australia, poi disputa due corse nel ’95 alla guida della McLaren e si ritira. In mezzo tutta una serie di episodi, incidenti, guai, errori, imprese. I più clamorosi: firma per Ferrari e resta alla Williams.
Passa alla scuderia di Maranello, annuncia che lascia l’attività e passa nuovamente nel team inglese. E perde due Mondiali già vinti. Il primo nel 1986: sbaglia una marcia al via in Messico e buca un pneumatico mentre è avviato al successo in Australia. Il secondo, l’anno dopo, quando si infortuna a Suzuka in prova e lascia il titolo a Piquet. Finalmente diventa il numero uno nel ’92 coronando il ritorno alla Williams.
In Ferrari vive due stagioni un po’ da leone e in parte da pecora, ma lascia un ricordo indelebile, dimostrandosi il più mediterraneo dei piloti britannici.
Fonte: "I cinquant' anni della Ferrari"
(La Stampa)
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