Phill
Hill Il mondiale a stelle e strisce.
Il primo di tre americani (insieme con Dan Guerney e Richie Ginther) approdati a Maranello. Enzo Ferrari lo definì così:” Un ragazzo solido ed emotivo che veniva dalle vetture sport e che in California aveva avuto una buona esperienza di meccanico.
Non era un pilota di classe eccelsa, ma era sicuro e redditizio soprattutto sui circuiti ad alta velocità”. Corre per la Ferrari lungo l’arco di dieci anni e vince molto, diventando campione del mondo nel 1961.
E’ l’unico sinora ad aggiudicarsi due volte, consecutivamente, il Gran Premio d’Italia a Monza con le vetture del Cavallino Rampante. Hill è un grande specialista delle vetture a ruote coperte, ma sogna la la Formula 1.
E nel 1961, alla sua quarta stagione con le monoposto italiane (mentre nello stesso anno trionfa con i prototipi anche nella 12 Ore di Sebring e a Le Mans) conquista il titolo mondiale. Due successi e quattro piazzamenti sul podio. Hill vorrebbe ripetersi l’anno successivo, ma la Ferrari perde poco a poco la sua competitività.
L’americano partecipa alla scissione dei tecnici di Maranello e decide di guidare nel 1963 con l’ATS. Scelta sbagliata che compromette la sua carriera in Formula 1. Termina l’attività nei prototipi nel 1966 cogliendo ancora due affermazioni con la Chaparral nella 1000Km del Nuerburgring e a Laguna Seca.
Fonte: "I cinquant' anni della Ferrari"
(La Stampa)
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