Lorenzo
Bandini Campione senza fortuna
Figlio di un commerciante, Lorenzo Bandini rimane orfano a 9 anni. Affascinato dalla meccanica, appena può va a Milano. Lavora in un garage: il proprietario gli fa da padre e lo aiuta a coltivare la passione delle corse finanziandolo per l’acquisto di una Fiat 8V
Conosce anche l’amore frequentando la figlia del suo datore di lavoro, Margherita, che diverrà sua moglie. Bandini si impegna nella Formula Junior, vince molto. Nell’aprile del ’61 esordisce in F1 a Pau, gara non titolata Mimmo Dei, patron della Scuderia Centro Sud, crede in lui e lo manda a fare esperienza in Australia. Al ritorno, Enzo Ferrari lo convoca a Maranello. Nel ’64 a Zeltweg coglie la sua prima e unica vittoria iridata con le monoposto.
Nel ’64 a Zeltweg coglie la sua prima e unica vittoria iridata con le monoposto. Nel ’67 guida con Amon la prima delle tre Ferrari che dominano la 24 Ore di Daytona. Si impone anche nella 1000Km di Monza. Arriva caricato a Montecarlo. E’ prima guida Ferrari. Hulme comanda la gara, l’italiano 2°, è attaccato dall’ex ferrarista Surtees, passato alla Honda.
Resiste a fatica, poi all’82° giro taglia la chicane, tocca con la ruota posteriore destra uno steccato, rimbalza, s’infila sulla sinistra nelle balle di paglia poste per impedire alle macchine di finire nelle acque del porto. La vettura si rovescia e, squarciata da una ringhiera, prende fuoco. Bandini muore 70 ore dopo
Fonte: "I cinquant' anni della Ferrari"
(La Stampa)
|