Mario
Andretti L’emigrante dei due mondi
Coraggioso e generoso, serio professionista è Mario Andretti, istriano d’origine, idolo d’America. Salito anche alla gloria di Indianapolis.
Per anni fu impossibile averlo in esclusiva perché guadagnava cifre astronomiche negli Usa. “A lui ho subito pensato nel 1977 come pilota del dopo Lauda , ma con molto rammarico per entrambi non si riuscì a trovare un accordo.
E’ diventato diventato campione del mondo non su una Ferrari e questo dispiace a me , quanto a lui e ai tanti suoi sostenitori”, scrive Enzo Ferrari.
Emigrante con la famiglia negli Usa, inizia a correre con il fratello gemello Aldo. E vince tutto, campionati e la prestigiosa Indy 500.
A portarlo in F1 è la Lotus, però Mario continua a frequentare circuiti americani. Tanto è vero che quando lo chiama Ferrari, per due stagioni , non scende in pista in tutte le prove del Mondiale di F1. Ma “Piedone”, così era soprannominato dai tifosi, lascia subito l’impronta, vincendo la prima gara cui partecipa, il Gp del Sud Africa nel 1971.
Nel’72 si aggiudica quattro prove con le vetture Sport. Nel’78 è campione del mondo con la Lotus. Torna a guidare una monoposto di Maranello nel difficile 1982: pole position a Monza, poi è terzo.
Fonte: "I cinquant' anni della Ferrari"
(La Stampa)
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