Il Gran Premio di Ungheria si è disputato per la prima volta nel 1986 quando ancora il Paese magiaro faceva parte del blocco comunista. Da allora questa gara è sempre stata presente nelle successive edizioni del Campionato del Mondo di Formula Uno. Le condizioni d'alta temperatura e l'asfalto irregolare rendono la competizione poco spettacolare e durissima per macchine e piloti. In pista infatti non si possono raggiungere velocità elevate e spesso sembra di assistere a giro di ricognizione dove i duelli tra le vetture sono praticamente assenti. In quest'autodromo conquistare un buon piazzamento sulla griglia di partenza è importantissimo, visto che le occasioni per sorpassare sono rare. Bisogna anche tenere conto della folta vegetazione che circonda la pista e che sporca facilmente l'asfalto rendendolo scivoloso come una pista di pattinaggio. Dopo il rettilineo iniziale le macchine sono costrette a una brusca scalata fino alla terza marcia prima di affrontare la prima curva sulla destra. Subito dopo c'è un breve tratto dritto che finisce su una doppia curva sinistra-destra da percorrere in seconda. Una buona prestazione in questo tratto è determinante per ottenere un buon tempo sul giro: la seconda parte della pista è molto più veloce, ma bisogna fare i conti con il tratto misto per emergere dalla mediocrità. Il tracciato prosegue con una curva molto veloce a sinistra alla quale ne segue una improvvisa a destra, da prendere in terza marcia. Questa curva può essere insidiosa se si sbaglia l'ingresso. Dopo questa parte ci sono una serie di rettilinei interrotti da curve molto chiuse, dove i piloti stentano a mantenere il controllo. Tutte le occasioni di sorpasso sono riservate al rettilineo, di cui bisogna approfittare senza esitazioni. Il Gran Premio di Ungheria non consente velocità elevate, mentre l'alta temperatura provoca spesso numerosi ritiri |