La caratteristica principale del circuito di Hockenheim è la velocità. Quella tedesca è la pista più veloce tra tutti i circuiti di Formula Uno. La spettacolarità della gara tedesca è sempre garantita. È anche una delle piste più lunghe, con rettilinei infiniti, e dove le curve appaiono solo alla fine, nel tratto del circuito universalmente noto come Motodrome. Il rettilineo di partenza e d'arrivo è però il tratto longilineo più corto della pista. Dopo una curva ben aperta sulla destra, comunque, le monoposto percorrono immensi rettifili a tutta velocità. Le alte velocità sono ben visibili nei frequenti "effetti scia" e le forti turbolenze che ogni vettura provoca su quella dell'avversario che lo segue quando ci si avvicina alla sequenza destra-sinistra della chicane intitolata a Jim Clark. È tanto invitante percorrere lunghi tratti al massimo della potenza che le uscite sulla sabbia sono purtroppo molto frequenti. Superata la chicane (la parte più lenta che rompe seccamente il ritmo di gara), si riprende la massima velocità fino a un'altra sequenza destra-sinistra, che si affronta in seconda e che spinge le vetture verso l'impegnativa curva Ost. I piloti si preparano per lanciarsi verso la curva, piuttosto scivolosa, sulla destra, continuando poi lungo un rettilineo sgranando le marce fino alla sesta. La forte velocità caratterizza il tratto sinistra-destra della curva Senna, prima che le vetture sbuchino dal bosco e si addentrino nella parte dello stadio: il Motodrome, zeppo di tribune e di tifosi ululanti. Prima c'è però da affrontare la curva a destra chiamata Agip Kurve, a cui segue quella della Sachs, a 180º verso sinistra, dove si deve mantenere una traiettoria chiusa prima di girare a sinistra e concludere sul rettilineo di arrivo. A causa dei lunghi rettilinei le auto corrono praticamente senza alettone, raggiungendo i 320 chilometri l'ora e rischiando l'instabilità nelle curve. I motori sono spremuti al massimo e molte auto sono costrette a fermarsi definitivamente per problemi meccanici dovute alle frequenti sollecitazioni. Inoltre sui lunghi tratti senza curve i freni possono raffreddarsi e diventare molto meno efficaci. |