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 ANALISI DEL CIRCUITO

Il circuito intitolato a Gilles Villeneuve, è un circuito piuttosto veloce, caratterizzato da due curve chiuse nei lati estremi della pista. Fu battezzato con questo nome in onore del più grande pilota canadese della storia della Formula Uno. Il padre di Jacques Villeneuve perse la vita in un incidente durante le prove del GP del Belgio, sul circuito di Zolder. Il circuito semi-cittadino di Montreal mette a dura prova le vetture che devono prepararsi a violente frenate e a rapide accelerazioni. Il circuito, come detto, è per metà urbano e per l'altra metà ricavato da una pista permanente, con una tracciato caratterizzato da ostacoli particolarmente impegnativi. Spesso e volentieri, il tratto più impegnativo è quello che va dalla partenza alla prima curva, molto lenta. Non solo per la rituale bagarre della partenza, ma anche perché le auto percorrono una lunga chicane a meno di 80 chilometri l’ora, dopo una gran frenata. Subito dopo la partenza non è raro trovarsi di fronte a numerosi incidenti. Dopo una curva più veloce a “S”, le vetture accelerano nuovamente, prima di ridurre la velocità e affrontare un'altra chicane con sequenza sinistra-destra che li riporta verso la parte permanente della pista. Affrontando la curva di raccordo, le auto devono frenare con forza, passando da circa 280 a soli 50 chilometri l’ora per riuscire a prendere la difficile curva dei vecchi box. Questa curva è davvero cruciale: se la si prende male, l'auto avrà difficoltà nell’inserimento all’interno del tratto di circuito chiamato “Old Pits” che conduce fino all’ultima parte del tracciato. Le vetture riacquistano tutta la loro velocità nel tratto di rettilineo che un tempo, appunto, ospitava la corsia dei box, superando i 300 chilometri l'ora prima di frenare di nuovo molto bruscamente per prendere una doppia curva a sequenza destra-sinistra che conduce alla linea di partenza. Il minimo errore può far sbandare le auto contro il muro di contenimento che si trova all'uscita, un errore che costò la vittoria a Jacques Villeneuve, nel 1995, nella prima corsa disputata su questo tracciato tanto caro alla sua famiglia. Nel 1999 fu Michael Schumacher a rovinare la sua bella gara nello stesso modo. Il circuito di Montreal è un misto di tratti molto veloci e di altri decisamente lenti. La necessità di mantenere alta la velocità della macchina nelle sezioni più numerose comporta l'uso di una bassa carica aerodinamica, che però rende ancora più difficile il controllo della vettura nelle curve chiuse. E questo è un circuito molto esigente anche per quanto riguarda freni e pneumatici.

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