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 ANALISI DEL CIRCUITO

Da qualche anno il Gran Premio di Formula Uno del Brasile si corre nel nuovo circuito di Interlagos, vicino San Paolo, dove sicuramente si terrà almeno fino al 2004. Il circuito di Interlagos è piuttosto veloce, ricco di curve e di dislivelli da brivido. Si attraversa la linea del traguardo a circa 300 Km all'ora, quindi si frena in prossimità della prima curva (a sinistra e in discesa) che si deve affrontare in seconda (qui, Michael Andretti e Gherard Berger furono protagonisti di un incidente nel 1993). Si continua in discesa mentre ci si avvicina alla doppia curva universalmente nota come le "S" di Ayrton Senna, l'idolo di casa. In questo tratto si ingrana la terza, poi si accelera e si aumenta la velocità man mano che ci si avvicina alla curva Do Sol, un lungo e scivoloso tornante a sinistra all'altezza del quale sbuca la corsia di accelerazione dei box. Sul rettilineo opposto ai box si raggiunge una velocità di 300 km l'ora, quindi è d'obbligo rallentare in prossimità della Descida Do Lago, una curva a sinistra che si affronta in terza (qui alcuni anni fa Eddie Irvine fece una manovra azzardata che provocò l'uscita di pista di Verstappen, Bernard e Brundle). Si riparte veloci per raggiungere la Laranja, una curva a destra molto difficile e con un angolo insidioso, che si affronta in quarta a circa 180 km all'ora. La salita seguente è la parte più lenta della pista, caratterizzata da una difficile curva a destra che si affronta in prima marcia, a circa 80 Km orari, e seguita da una curva stretta a sinistra (la Pinheirinho) anch'essa da affrontare in prima. Un piccolo rettilineo porta alla curva più lenta del circuito, la Bico de Pato, un tornante a destra che si prende in prima a circa 70 Km orari. È questo il momento di accelerare e la velocità delle monoposto si sente tutta sul tratto del Mergulho fino alla curva più veloce del circuito, la Juncao, da affrontare in quarta. È anche la curva più importante, perché è quella che determina la velocità con la quale affrontare la salita successiva. E allora bisogna allentare la pressione sull'acceleratore per dominare la curva e ripartire poi a tutto gas. Usciti dalla Juncao in seconda si aumenta la velocità, si passa davanti alle tribune e si arriva al rettilineo del traguardo. La pista non è totalmente liscia: le sconnessioni dell'asfalto sono molto fastidiose per macchine e piloti. Si corre, inoltre in senso antiorario (come a Imola). Questo fattore, insieme al caldo, fa sì che il Gran Premio del Brasile sia una gara molto difficile per i piloti e per i tecnici delle scuderie.

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